Stazioni di ricarica per veicoli elettrici con regolazione automatica della potenza di ricarica: come funzionano e quando risultano davvero convenienti?

Sul mercato esistono alcuni modelli di stazioni di ricarica per veicoli elettrici che consentono di regolare automaticamente la potenza di ricarica, per evitare il distacco del contatore di energia per superamento della potenza disponibile, oppure per massimizzare l’autoconsumo di un impianto fotovoltaico, oppure per ricaricare solo con il fotovoltaico. I modelli esistenti in realtà non sono molti (e ci sono alcuni motivi per cui non sono molti, motivi che affronteremo in questa pagina) e non sono tutti uguali, per cui è importante identificare bene la propria necessità e quindi scegliere il modello di stazione di ricarica più adatto per le proprie esigenze.

Per quanto riguarda la gestione della potenza di ricarica, esistono tre tipologie di stazioni di ricarica:

Potenza di ricarica fissa

Queste stazioni di ricarica hanno una potenza fissa, che può cambiare a seconda dei modelli, ma non è regolabile dall’utente (ad esempio: una stazione di ricarica da 3,7 kW che ricaricherà sempre e solo a 3,7 kW, oppure una stazione di ricarica da 7,4 kW che ricaricherà sempre e solo a 7,4 kW). Esempi di stazioni di questo tipo possono essere trovati in questa pagina: stazioni di ricarica con potenza fissa.
E’ bene ricordare che la stazione di ricarica comunica al veicolo la massima potenza possibile, ma il veicolo decide quanta potenza realmente prendere in funzione delle sue caratteristiche. Ad esempio: un veicolo elettrico che può ricaricare a massimo 3,7 kW ricaricherà comunque a 3,7 kW anche se collegato a una stazione di ricarica da 7,4 kW (non perchè l’utente abbia limitato la potenza della stazione di ricarica a 3,7 kW, ma perchè il veicolo ricarica autonomamente alla sua potenza massima accettata).
Questo tipo di stazioni di ricarica sono piuttosto semplici (sia per costruzione / installazione, sia per utilizzo da parte del proprietario del veicolo elettrico) e più economiche rispetto a modelli più evoluti. 

Potenza di ricarica regolabile manualmente

Queste stazioni di ricarica hanno una potenza regolabile (da un valore minimo a un valore massimo); la regolazione della potenza è fatta manualmente dall’utente (che quindi, volta per volta, può decidere di ricaricare il proprio veicolo con una potenza maggiore o inferiore).
In generale, all’aumentare della potenza di ricarica si riducono i tempi di ricarica (per cui, ad esempio, se si ha fretta si può decidere di aumentare la potenza, se non si ha fretta si può abbassare la potenza a valori più bassi).
Esempi di stazioni di questo tipo possono essere trovati in questa pagina: stazioni di ricarica con regolazione manuale della potenza.
Questo tipo di soluzione è più evoluta rispetto al caso precedente, ma è ancora piuttosto semplice (sia da utilizzare, sia come costruzione / installazione) e il prezzo risulta allineato a quelle del caso precedente.

Potenza di ricarica regolabile in modo automatico dalla stazione di ricarica

Queste stazioni di ricarica sono in grado di variare continuamente e automaticamente la potenza di ricarica. Questa regolazione automatica può avere diversi scopi, non tutte le stazioni disponibili sul mercato consentono di raggiungere tutti questi scopi, per cui è importante capire esattamente la propria esigenza e valutare correttamente la soluzione di ricarica più adatta. Questi scopi possono essere:

Evitare il distacco del contatore: ogni fornitura di energia elettrica ha una potenza contrattualmente disponibile (ad esempio: 3 kW – 4,5 kW – 6 kW). Questa potenza è indicata nella prima pagina di ogni bolletta. Se la potenza complessivamente disponibile non è sufficiente a far funzionare contemporaneamente ogni elettrodomestico di casa (compresa la ricarica dell’auto elettrica), il contatore di energia potrebbe scattare (più o meno frequentemente) in funzione delle varie contemporaneità di utilizzo in ogni determinato momento. Ovviamente, il distacco di un contatore è un evento piuttosto sgradevole (l’intera abitazione rimane senza corrente e bisogna intervenire manualmente per ripristinarla). 
Una stazione di ricarica adatta a questo scopo è in grado di sapere in ogni momento qual è l’utilizzo reale di potenza dell’intera casa e quindi abbassare automaticamente la propria potenza quando, ad esempio, si accende un forno o un asciugacapelli.

Massimizzare l’autoconsumo di un impianto fotovoltaico: se è presente un impianto fotovoltaico a casa, si potrebbe ricaricare a potenza più alta nelle ore centrali della giornata e ricaricare a una potenza più bassa in tutti gli altri momenti. In questo modo, potendo aumentare la potenza di ricarica quando la potenza prodotta dal fotovoltaico è maggiore, si evita di immettere in Rete l’eccedenza di produzione, che potrebbe invece essere autoconsumata sul posto per ricaricare il veicolo elettrico. L’autoconsumo sul posto è in generale molto più conveniente rispetto alle immissioni in Rete. Se la stazione di ricarica è predisposta per farlo, monitorerà costantemente la produzione dell’impianto fotovoltaico (oltre ai consumi) e regolerà la propria potenza di conseguenza.

Ricaricare solo con energia prodotta dall’impianto fotovoltaico: a volte si desidera eseguire la ricarica del veicolo elettrico solo quando la produzione dell’impianto fotovoltaico è sufficiente (per cui si utilizza per la ricarica solo la parte relativa alle eccedenze di produzione). In questo modo, si evita ogni prelievo di energia elettrica dal contatore (sia per la casa, sia per la ricarica dell’auto). Se la stazione di ricarica è in grado di gestire questo scenario (pochissime sono in grado di gestire bene anche questa possibilità), sarà possibile ricaricare solo con energia rinnovabile ed evitare prelievi da Rete.

Per poter funzionare correttamente, queste stazioni devono poter misurare i consumi e (se presente) la produzione di un impianto fotovoltaico.
Esempi di stazioni di questo tipo possono essere trovati in questa pagina: stazioni di ricarica Modo 3 (fisse) con regolazione automatica della potenza e stazioni di ricarica Modo 2 (portatili) con regolazione automatica della potenza.
In generale, si tratta di soluzioni più complesse (sia in termini di costruzione, installazione ed utilizzo) e più costose rispetto alle due precedenti.

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Con ogni probabilità, il 90% dei proprietari di veicoli elettrici che leggeranno questa pagina saranno a questo punto portati a credere di preferire una stazione di ricarica con regolazione automatica della potenza.
In effetti, è una soluzione molta comoda: perchè dover entrare nel merito di una gestione, quando la stazione di ricarica può farlo per me? 
A volte (molto spesso) si scopre però che la gestione non è così impegnativa; inoltre, per loro natura le stazioni di ricarica a regolazione automatica della potenza sono più complesse e quindi:
– il costo di acquisto è maggiore;
– il costo di installazione è maggiore;
– il funzionamento è meno immediato da capire e con risultati potenzialmente imprevedibili (ad esempio: fra qualche ora l’auto sarà carica? Dipende! Dipende dall’utilizzo degli altri elettrodomestici, piuttosto che dalle condizioni meteo che influenzano la produzione del fotovoltaico, ecc..)
– l’affidabilità complessiva è necessariamente inferiore (più complesso significa composto da un maggior numero di componenti, ognuno dei quali ha una sua probabilità di guasto — Henry Ford diceva “quello che non c’è non si rompe“).

In E-STATION crediamo da sempre che ogni persona abbia una esigenza diversa da un’altra e che non esiste un unico modello di stazione di ricarica ideale per tutti.
Fino a questo punto della pagina abbiamo illustrato le varie possibilità e il funzionamento dei diversi modelli di stazioni di ricarica; da qui in poi, daremo alcuni consigli e cercheremo di fare un po’ di chiarezza su alcuni temi, spesso oggetto di luoghi comuni o di pregiudizi.

“Per poter usare tranquillamente un veicolo elettrico, devo poterlo ricaricare più velocemente possibile, quindi devo aumentare la potenza disponibile a casa”

Per chi percorre 400 km al giorno, questa affermazione è senz’altro vera!
Per chi percorre meno di 100 km al giorno e ha a disposizione tutta la notte per ricaricare (il 90% dei proprietari di veicoli elettrici), non c’è alcun bisogno di ricaricare a potenze medio-alte (in Italia quasi tutti i contatori domestici sono da 3 kW; una potenza di ricarica pari a 3,7 kW a casa è già considerata “alta”). In moltissimi casi, una ricarica notturna a bassa potenza (ad esempio 1,4 kW o 1,8 kW) risolve benissimo il bisogno e non obbliga a dover aumentare (o a dover aumentare eccessivamente) la potenza del contatore, oppure a dover mettere in atto sistemi di regolazione automatica della potenza, quando ad esempio sarebbe stato sufficiente:
– utilizzare una stazione di ricarica più semplice (quindi più economica da acquistare ed installare) a bassa potenza;
– programmare una partenza ritardata o un timer (per far partire la ricarica a tarda sera — molti veicoli hanno questa funzione integrata);
– non aumentare (o aumentare solo di poco) la potenza del contatore, considerando che in molti casi durante la notte il consumo di potenza della casa è molto ridotto.

“Voglio una stazione di ricarica con regolazione automatica della potenza perchè non voglio aumentare la potenza del contatore”

L’aumento di potenza è vissuto da quasi tutti noi con negatività o dubbio: l’incertezza dei costi da affrontare e non sapere come fare, crea delle resistenze e induce a rimandare o a cercare altre soluzioni al problema (che però rischiano davvero di costare di più rispetto a un – tutto sommato – semplice aumento di potenza!).
Prima della riforma tariffaria, la tipologia e il livello di potenza del contatore incidevano molto sui costi della bolletta. Tuttavia, da aprile 2017, con l’abolizione delle vecchie tariffe, tutto è cambiato. Non esiste più la differenza tra tariffa D2 e D3. Ovvero, tra la tariffa riservata ai residenti fino a 3 kW, e quella per i residenti con più di 3 kW e i non residenti. Ora, con la nuova tariffa TD, senza distinzioni tra clienti domestici e potenza impegnata, il costo dell’energia è indipendente dal livello di potenza.
Inoltre, dal 1° gennaio 2017 è possibile modulare il valore dell’aumento di potenza, o di diminuzione, in base alle reali esigenze, con scaglioni di 0,5 kW (quindi non esistono più solo i 3 kW – 4,5 kW – 6 kW, ma si può chiedere 3 kW – 3,5 kW – 4 kW – 4,5 kW – 5 kW – 5,5 kW – 6 kW).
Il costo dell’aumento di potenza è principalmente un costo una tantum (da corrispondere quindi al momento dell’aumento e che non diventa un aggravio ricorrente in bolletta): questo costo è definito dall’Autorità ed è quindi uguale per tutti, pari a circa € 70 per ogni kW aggiuntivo (se quindi, ad esempio, si passa da 3 kW a 4 kW, il costo una tantum è pari a € 70).
Il costo dell’energia (€/kWh) rimane identico indipendentemente dalla potenza disponibile! Non è quindi vero che aumentando la potenza l’energia costa di più.
Cambia solo la quota potenza annua, che è un valore molto basso (circa 1,5 €/mese per ogni kW — significa ad esempio che passare da 3 kW a 4,5 kW in un anno costa circa € 30 in più).
L’aumento di potenza si richiede al fornitore (quindi all’azienda che invia la bolletta dell’energia), molto spesso con una semplice telefonata.

Ognuno di noi potrà fare le sue valutazioni di merito; consigliamo comunque di valutare con attenzione questi aspetti, perchè spesso si rischia di spendere più del doppio per l’acquisto e l’installazione di una stazione con regolazione automatica della potenza, ignorando la possibilità di spendere molto meno e ottenere – di fatto – lo stesso risultato.

“Voglio poter ricaricare solo con il fotovoltaico, o comunque utilizzarlo il più possibile per ricaricare l’auto”

Quando tecnicamente possibile (quindi auto parcheggiata a casa durante il giorno), è sicuramente utile da un punto di vista economico e pregevole da un punto di vista ambientale cercare di ricaricare il più possibile con il proprio impianto fotovoltaico. Per cui, ogni soluzione tecnica che rende questo possibile è da incoraggiare e valutare con molta attenzione.
L’unico aspetto che vogliamo segnalare riguarda la gestione della potenza: nessun veicolo elettrico può ricaricare con meno di 1,4 kW (e alcuni veicoli hanno un limite inferiore pari a 1,8 kW). Soprattutto in caso di impianti fotovoltaici domestici (tipicamente 2-3 kW di picco), ci sono pochi momenti durante l’anno con produzione sufficiente a garantire una ricarica (in tutti gli altri momenti, sarà sempre necessario prelevare da Rete).
E’ quindi importante valutare correttamente questi aspetti: se la soluzione effettivamente preferita è per un dispositivo in grado di monitorare la produzione di un impianto fotovoltaico e ricaricare solo con il Sole, sarà fondamentale utilizzare una stazione di ricarica che consenta di gestire bene i momenti in cui la produzione fotovoltaica non è sufficiente a garantire una ricarica (le prime ore del giorno, le ultime ore del giorno, l’autunno / inverno), come ad esempio i prodotti della serie Auto Charger.